Mi chiamo Serena, ed è buffo pensare che i miei genitori abbiano scelto proprio questo nome tra tanti, quasi una profezia perché, ad un certo punto della mia vita, ho deciso di conquistarmi quella serenità che mi mancava e, successivamente, ho deciso di portarla a tutte le persone che potessero averne bisogno, approcciandomi al mondo delle energie e della spiritualità.
Ho passato gran parte della vita a cercare di capire l’essenza dell’essere umano e, di conseguenza, a cercare di capire me stessa. Mi affascina l’essere umano in tutte le sue sfaccettature, le sue complessitá e la ricerca del benessere.
Da piccola, ero una bambina estremamente sensibile che ha sempre cercato di aiutare gli altri. Ho sempre avuto una grande empatia nei confronti del prossimo, senza sapere bene come usarla. Proprio a causa di questa sensibilità, mi sono sempre sentita fuori dal coro perché gli altri sembrava sapessero perfettamente chi erano, erano sicuri di sé, ed io mi sentivo costantemente sbagliata.
Successivamente, mi sono laureata in legge e sono diventata praticante avvocato. Il diritto mi ha sempre affascinata e ho pensato fosse un modo giusto per poter aiutare le persone. Ma col tempo mi sono accorta che non era così. Avevo una vita strutturata ed impegnativa. Ero realizzata ma mi sentivo realizzata?
Ho provato per gran parte della mia vita ad essere un’altra, forse per proteggermi dal mio sentire: fredda, impassibile, ligia al dovere, seguendo una strada che sembrava fosse quella per me.
Lavorando come praticante in uno studio legale, mi sono resa conto che la situazione e l’ambiente mi provocavano stress e sofferenza. Era un continuo primeggiare, un combattimento costante. E poi, un giorno, mi sono trovata tra le mani un verbale di alcuni assistenti sociali che parlava di abusi su minori. Le bambine erano state abusate dal compagno di una nostra cliente, e per questo erano intervenuti gli assistenti sociali allontanandole. La cliente chiedeva l’affidamento delle figlie senza voler allontanare l’uomo. Noi avremmo dovuto difendere questa donna. Ho letto il verbale, la sua crudezza. “Come possiamo difendere questa persona? come facciamo a chiedere che le bambine tornino a vivere con loro?” Ho chiesto al mio capo. E lui ha risposto che, ad un certo punto di questa professione, avrei dovuto abbandonare la mia empatia e la mia sensibilitá. Il problema era che io avevo già capito da tempo che l’empatia e la sensibilitá erano una parte centrale di me.
Da quel momento, la svolta. La decisione che questo mondo non faceva per me. L’abbandono di questa professione, non senza paure, dubbi, rinunce e tante difficoltà, e l’approcciarmi ad una disciplina completamente diversa.
Ho sempre assorbito i dolori degli altri.
Ho posto, per molto tempo, l’attenzione verso l’esterno, nel cercare di aiutare e sostenere chi aveva bisogno del mio aiuto, ma la svolta é arrivata davvero quando ho cominciato a mettere l’attenzione su di me.
Non si puó, a mio parere, parlare di qualcosa che non si é vissuto in prima persona.
Un giorno, per caso, mi sono ritrovata tra le mani un libro: “Conversazioni con Dio”, che mi ha aperto gli occhi e mi ha fatto capire che se sei sensibile non sei sbagliata, se il mondo ti fa paura non sei sbagliata. Nuova prospettiva, nuovo punto di vista: “vai bene come sei. Le ingiustizie hanno una spiegazione.”
Quindi ho iniziato a dare una spiegazione a tutti i comportamenti delle persone, anche quelli negativi, e ho smesso di darmi la colpa.
Non ero io che dovevo adeguarmi per essere accettata.
Dovevo essere me stessa e circondarmi delle persone giuste per me.
Ho iniziato a pensare ai miei bisogni e a capire io dove fossi davvero.
Mi sono trasferita a Gran Canaria, nell’arcipelago delle Isole Canarie, ed ho cambiato completamente mestiere, iniziando a lavorare in un negozio di pietre e cristalli dove ho potuto essere finalmente me stessa, consigliare le persone entrando in connessione con le loro energie. Mi sono sentita molto bene.
E un giorno una cliente mi disse: “hai mai pensato di imparare a fare reiki? ti do il nome della mia insegnante”. Ed io, senza sapere bene cosa fosse, ho deciso di provare e, dopo aver fatto il corso, ho capito che questa era la mia strada. Ho fatto esperienza. Ho trattato centinaia di persone, negli anni. E più andavo avanti, più mi rendevo conto che vedevo e sentivo cose. La canalizzazione è parte di me e dei miei trattamenti.
Quello che ho scoperto di voler fare é condividere la mia conoscenza con chi, come é successo a me, ha bisogno di nuovi punti di vista e non sta bene con ció che lo circonda, e quindi con se stesso.
Dopo lo studio di me stessa e la scoperta della possibilitá reale di avere un equilibrio personale, ho studiato terapie e modi per aiutare le persone e sono diventata terapeuta olistica, reikista e coach emotivo.
Credo fermamente nel potenziale di ogni essere umano e i risultati ottenuti me ne hanno dato la prova. Si puó diventare la migliore versione di sé e cambiare la percezione di ció che ci circonda fino ad arrivare ad un equilibrio insperato. Il mondo delle energie è la mia casa ormai, ed è un magnifico posto in cui stare perché siamo fatti di un corpo energetico che sta solo aspettando di essere visto.
La mia nuova vita mi ha regalato tante nuove consapevolezze e posso affermare con certezza che non c’è solo una dimensione intorno a noi e che abbiamo molte piú risorse a disposizione di quelle che pensiamo.
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